Ciao! Mi presento
Aiuto i miei clienti a trasformare i loro sogni in realtà, innovare e migliorare ogni aspetto della loro vita.
Sono una Coach certificata ICF, con una formazione in Business Innovation Coaching per Executives.
Ho un background in Design e dopo oltre 14 anni nel Marketing, lavorando con brand di lusso, multinazionali, 2 unicorni e alcune start-up tra Italia e Portogallo, ho deciso di formarmi come Coach e accompagnare nella trasformazione o semplicemente nel miglioramento del proprio equilibrio.
Sono attualmente basata a Lisbona, Portogallo, e lavoro online con l’Italia e con gli italiani che, come me, vivono all’estero.
Su di me
Mi piace pensarmi come uno di quei disegni che si creano unendo i puntini: la somma di tutte le esperienze fatte finora, comprese le deviazioni dal percorso, gli strappi, le crisi e i momenti di buio.
Anche se tendiamo a mostrare di noi solo le parti più fotogeniche e “cool”, dietro ogni persona ci sono errori, lezioni imparate, rinascite, paure, fatica, sudore, rinunce e compromessi.
Eppure, è proprio lì, in mezzo a quelle pieghe imperfette, che spesso si trova lo spazio per ricominciare e costruire qualcosa di nuovo.
Il coaching è arrivato a me nei momenti di maggiore crisi, quando mi chiedevo:
Voglio cambiare, ma da dove inizio?
Perché questa situazione, tanto desiderata, non mi rende felice?
Come passo dal sogno alla realtà?
Ma partiamo dall’inizio.
Sono nata in Piemonte, in una cittadina ai piedi delle Alpi, al confine con la Francia e a un passo dalle Langhe.
Il coaching è arrivato a me all’inizio in modo inaspettato, sotto forma di disciplina sportiva: mio padre, super sportivo, a sei anni mi mise un paio di sci, una pettorina con un numero e disse: “Ora vai, più forte che puoi!”.
Da lì sono arrivate le prime gare, gli allenamenti, le mani ghiacciate, la stanchezza…, ma anche lo spirito di squadra, la disciplina, il “non mollare” e il “dare il massimo”. Ho praticato sci, atletica, pallavolo, pattinaggio, ciclismo: non ero una campionessa, ma ogni competizione mi ha insegnato qualcosa che porto ancora oggi.
Accanto allo sport c’era la mia curiosità: treni presi per visitare mostre a Torino e Milano, shopping come scoperta di mondi nuovi, ore passate a immaginare e visualizzare ciò che avrei voluto vivere.
La laurea in Design al Politecnico di Torino mi ha dato un approccio creativo ma concreto: cercare equilibrio tra bello e utile, estetica e funzione, trasformando un’idea in un prodotto o servizio finito.
Il Master in Strategic Brand Management alla Nuova Accademia di Comunicazione di Milano (ottenuto con borsa di studio) mi ha insegnato il valore della strategia: puntare all’obiettivo, ottimizzare le risorse e dire “no” quando serve per restare sulla rotta.
A Milano inizio a lavorare nel marketing, per agenzie creative e multinazionali (tra cui un unicorno, Yoox) e per brand di moda premium e luxury. A 28 anni divento Manager, gestendo vari mercati in Europa.
Viaggio per lavoro, partecipo a eventi e sfilate, vivo nella città più dinamica d’Italia. Ho una relazione stabile, un bilocale tutto mio, indipendenza economica, tempo per lo sport e vacanze in giro per il mondo. Gli head hunter mi cercano continuamente. Ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissata.
Eppure, dopo dieci anni, ero stanca. Svuotata. Infelice.
Come era possibile?
Entro in una crisi profonda: sapevo di voler scappare da, ma non avevo idea di verso cosa volessi andare. Qui entra in gioco il coaching.
Un giorno, in treno da Ginevra a Milano, dopo aver salutato il mio compagno di allora (trasferitosi in Svizzera per lavoro), avevo con me un piccolo libro tascabile, “Il Coaching per te” di Lorenzo Paoli, Andrea Falleri e Enrico Illuminati. La mente annebbiata, ma l’istinto mi spinse a prendere carta e penna e iniziare a rispondere alle infinite domande che conteneva.
Fu l’inizio di un grande pivot: mi licenziai, lasciai Milano, interruppi, con fatica, la relazione a distanza e mi trasferii in un nuovo Paese: il Portogallo.
Lì è iniziata la mia rinascita.
A Lisbona rallento, pratico molta yoga e mi concedo un periodo sabbatico. Ma avevo già un piano in mente: lanciare la mia start-up di moda sostenibile.
In un Paese straniero, con i miei risparmi, faccio partire il progetto. Poi arriva il Covid. Dopo tre anni — di cui due in piena pandemia — decido di chiudere. È stata una delle esperienze da cui ho imparato di più: ho gestito tutto, dal disegno del prodotto alla vendita. Ripensandoci, avere un coach al mio fianco sarebbe stato prezioso: restare centrata e motivata in un progetto imprenditoriale è stata una delle sfide più grandi.
Torno così a lavorare nel marketing, per un altro unicorno della moda e per alcune start-up.
Ma ancora una volta sento un disallineamento.
Mi chiedo: Quello che faccio coincide con ciò che mi piace fare? Le mie competenze potrebbero trovare spazio in un altro contesto? Sono sicura di voler continuare a portare l’etichetta di “marketing manager” solo perché l’ho sempre fatto?
Per capirlo, sento il bisogno di fare un passo indietro.
Mi è sembrato giusto fermarmi, capire e darmi la possibilità di cambiare industria e titolo.
Il coaching mi è servito proprio a questo: fare ordine nel caos, guardare in profondità con lo sguardo rivolto al futuro, riflettere e costruire una nuova me.
Dal marketing sono passata alle mie due grandi passioni: organizzare eventi e diventare una Coach professionista.
Dalla passione da autodidatta sono arrivata alla formazione seria, certificata ICF — International Coaching Federation — l’organizzazione di riferimento a livello mondiale per il coaching professionale, con un codice etico rigoroso e membri in oltre 150 Paesi.
Ho studiato sotto la guida di Mauro Beretta (coach con migliaia di ore di esperienza, che ha lavorato con aziende come TIM, American Express ed Enel) completando il primo step verso la professione di Coach professionista: un corso in Business Innovation Coaching for Executives.
Una metodologia nata per l’innovazione in ambito aziendale, ma che si adatta a ogni percorso di cambiamento e miglioramento — personale o professionale.
Questa sono io: felice di unire i puntini, di reinventarmi ogni volta che lo desidero e di accompagnare i miei clienti verso la consapevolezza, la conoscenza di sé e la costruzione di un futuro all’altezza dei loro sogni.