Cos’è il Coaching?
Sono l’unica a notare che il coaching è sulla cresta dell’onda in questo periodo?
Le ricerche online della parola coaching mostrano una crescita costante: l’industria globale del coaching ha raggiunto un valore di 6,25 miliardi di dollari nel 2024, con un +60 % rispetto al 2019, e si prevede che arriverà a 7,3 miliardi di dollari entro il 2025 (fonti: Robin Waite, Social Creators). Contestualmente, aumentano i corsi online, l’adozione in azienda per supportare benessere e sviluppo professionale, e sempre più persone sentono parlare di coaching nella vita di tutti i giorni.
Vorrei in questo articolo condividere alcune definizioni del coaching, per portare chiarezza su un termine così vasto.
La figura del coach nasce originariamente nel mondo dello sport, dove l’allenatore aveva il compito di preparare atleti e squadre al raggiungimento delle migliori performance fisiche e mentali.
Negli anni ’70-’80, il concetto è stato adattato all’ambito personale e professionale da pionieri come Timothy Gallwey (con il libro The Inner Game of Tennis) e John Whitmore, che hanno dimostrato come le tecniche usate nello sport potessero aiutare anche le persone nella crescita personale e nel raggiungimento di obiettivi di vita o lavoro.
Da lì è nata la disciplina del life coaching e business coaching, oggi sempre più diffusa in contesti aziendali e individuali.
Vorrei sottolineare un punto importante:
il coaching non è terapia, né consulenza, né mentoring. Nel coaching ci si concentra sul presente per costruire un futuro migliore, accogliendo le emozioni che emergono ma mantenendo sempre un approccio pratico e orientato al cambiamento. Al contrario, la terapia approfondisce il passato, lavorando su traumi e ferite per rielaborarli e trovare una nuova serenità. La consulenza, invece, prevede che il consulente proponga soluzioni già definite da applicare, mentre nel mentoring il mentor condivide le proprie esperienze come guida.
Secondo l’ICF
(International Coaching Federation, un’organizzazione americana regolamentata da un codice etico e requisiti di ammissione, nata 30 anni fa, dedicata al coaching professionale, che ha formato coach presenti in 150 paesi) “Il coaching è una collaborazione con i clienti, che attraverso un processo creativo e stimolante, li ispira a massimizzare il loro potenziale personale e professionale”.
Analizzando una parte alla volta:
collaborazione: prevede una responsabilità condivisa, il coach accompagna, aiuta a portare chiarezza, a prendere decisioni, a ritrovare la motivazione, a cambiare obiettivi e strategie se necessario. Il coachee ha la responsabilità di fare azioni concrete.
processo creativo: si aprono nuove prospettive, si dialoga, si pensa out of the box. La creativitâ ê um motore per il cambiamento.
stimola la riflessione: il coach aiuta il cliente a guardare in profondità le proprie convinzioni, comportamenti e obiettivi. la sessione è un momento prezioso dedicato all’esplorazione, completamente dedicata al cliente coachee
potenzialità: essere in allineamento con le proprie potenzialità rende tutto più facile e si sente meno la fatica. Il coach riesce a vedere oltre, e fa da specchio al cliente, aiutandolo ad identificare le sue aree di forza. E nello stato del flow accade la magia.
personali e professionali: si può scegliere di lavorare sia sul piano personale che professionale, a seconda della preferenza del cliente coachee e delle priorità.Per le aziende è prassi comune lavorare per obiettivi, e fare delle review periodiche, e di fatto è um metodo efficiente per innovare e aumentare i risultati. Questo approccio può essere utilizzato su qualsiasi progetto personale o imprenditoriale, sia esso un cambio vita, lavoro, o il lancio di una start-up.
La maieutica
Trovo interessante e molto attuale anche la definizione che il filosofo grego Socrate (vissuto ad Atene nel 400 a.C.) da’ del suo metodo di pensiero: la maieutica.
La maieutica di Socrate è un metodo basato sulla consapevolezza e sul dialogo, che attraverso domande potenti – piuttosto che risposte dirette – aiuta l’interlocutore a far emergere da sé la verità e le proprie risorse interiori.
John Whitmore
Uno dei padri fondatori del coaching moderno, John Whitmore (autore di Coaching for Performance), conosciuto anche per aver sviluppato il modello GROW, lo definisce come:
“Coaching is unlocking a person’s potential to maximize their own performance. It is helping them to learn rather than teaching them.” “Il coaching è liberare il potenziale di una persona per massimizzare le proprie prestazioni. È aiutarla ad apprendere, anzichè insegnarle qualcosa.” - Fonte: Coaching for Performance, Sir John Whitmore (2017)
Julie Starr
Julie Starr, una delle coach più lette e citate nel Regno Unito, specializzata in coaching per manager e leader aziendali, lo definisce come:
“Coaching is a conversation with a purpose, designed to help the other person move forward and make better decisions for themselves.” - "Il coaching è una conversazione intenzionale, pensata per aiutare l’altra persona a fare chiarezza, avanzare e prendere decisioni più consapevoli per sé stessa.” - Fonte: The Coaching Manual, Julie Starr (2021)
Anthony Grant
Infine, lo Psicologo e ricercatore australiano Anthony Grant lo definisce come:
“Coaching is a collaborative, solution-focused, result-oriented and systematic process in which the coach facilitates the enhancement of life experience and goal attainment in the personal and/or professional life of clients.” - “Il coaching è un processo collaborativo, incentrato sulla soluzione, orientato ai risultati e sistematico, in cui il coach facilita il miglioramento dell'esperienza di vita e il raggiungimento degli obiettivi nella vita personale e/o professionale dei clienti.” (Fonte: Grant, A. M. (2003). The impact of life coaching on goal attainment, metacognition and mental health.)
Umberto Galimberti
In questo contesto, voglio citare uno dei miei filosofi contemporanei preferiti, Umberto Galimberti, in quanto la sua visione della parola “felicità” assomiglia molto al concetto di coaching. Umberto definisce la felicità come “la realizzazione di sé, un processo che implica la scoperta e l’espressione delle proprie virtù e potenzialità, nel rispetto della giusta misura.” Notate anche voi la somiglianza?
La mia definizione
Mettendo insieme le definizioni di questi mostri sacri di sapienza e la mia esperienza sul campo, mi piace definire il coaching come un rapporto co-creato tra coach e coachee, che attraverso domande potenti e la riflessione, aiuta il coachee a portare consapevolezza sul suo mondo interiore, supportandolo in un processo di innovazione e cambiamento, attraverso la creazione di una strategia e un piano d’azioni, con l’obiettivo ultimo di ottenere risultati e aumentare la sensazione di benessere.
Quindi, in conclusione,
per nominare ancora una volta Socrate una sua celebre frase che riassume bene il legame col coaching:
“Conosci te stesso”
una base fondamentale e preziosissima per qualsiasi percorso di coaching.